L’inquinamento da plastica è una delle più gravi piaghe dei nostri tempi. Il ciclo di vita di questo materiale è nocivo in ogni sua fase: dalla produzione, dal momento in cui necessita di petrolio e altre sostanze dannose, alla fase di utilizzo, poiché quelle stesse particelle contaminano gli alimenti che avviluppano, soprattutto se a contatto con il calore. Ma lo è anche nella fase di riciclo e in quella – sbagliatissima - di dispersione nell’ambiente, in quanto emette microplastiche che minacciano le specie animali e vegetali e i loro habitat.
Tra i peggiori nemici del Pianeta figura, in particolare, la plastica monouso: il dato che rivela che il 50% degli imballaggi in plastica viene utilizzato una sola volta e poi buttato fa emergere la gravità del fenomeno, su cui la pandemia ha posto l'ennesimo accento.
La mossa del Governo italiano, che dallo scorso 14 gennaio ha messo al bando diversi prodotti in plastica monouso allineandosi a una direttiva dell'Unione Europea, è un primo, solido sforzo verso la lotta a questa grave problematica. Ma non può, e non deve, essere l’ultimo. Ad esserne convinti sono anche alcuni colossi della tecnologia, come ad esempio Amazon, che stanno adottando linee simili per ridurre sempre di più la loro impronta ambientale.
Sono numerose le alternative alla plastica monouso che hanno iniziato a imporsi con fermezza crescente nelle abitudini delle persone preparando il terreno per la rivoluzione. In questo articolo vi raccontiamo quattro proposte forse meno conosciute, ma curiose e innovative, non senza ricordarvi un'evidenza che non ci stancheremo mai di ribadire : anche in questo caso, tutto è possibile grazie alla tecnologia.
Tra i fanti che combattono in prima linea questa battaglia globale c’è la startup inglese NotPla, dalla crasi tra “Not” e “Plastic”, che realizza packaging sostenibili a base di alghe coltivate. Il prodotto che ha ideato si chiama Ooho (sì, la parola potrebbe essere onomatopeica e incarnare il senso di stupore di chi ne sente parlare per la prima volta), ed è una membrana biodegradabile (si decompone in 4-6 settimane) e commestibile che contiene sostanze liquide di qualsiasi tipologia. Le "capsule" d'acqua di Notla hanno attirato per la prima volta i riflettori dei media durante la maratona di Londra del 2019, quando sono state messe a disposizione degli atleti in sostituzione delle bottigliette d'acqua.
La materia prima alla base di Ooho è una delle risorse che si rigenerano più rapidamente in natura: l’alga bruna. Si tratta di un organismo marino che cresce fino a un metro al giorno, non interferisce con le altre colture alimentari, non ha bisogno di fertilizzanti o di acqua dolce e aiuta a contrastare il fenomeno di acidificazione degli oceani in quanto capace di assorbire CO2.
La produzione della membrana avviene per mezzo di un macchinario che produce bustine da 15 fino a 100 ml in base al taglio selezionato. Una volta portata a termine la fase di sperimentazione, che dovrebbe avvenire a breve, l’azienda metterà a noleggio la macchina e venderà cartucce di materiali a produttori alimentari, co-packer e organizzatori di eventi, permettendo loro di produrre e vendere l'involucro sostenibile in alga bruna.
Oltre ad Ooho, Notpla sta lavorando ad altre tipologie di formati e packaging per riuscire ad abbracciare un numero sempre più ampio di prodotti e di categorie merceologiche. La startup ha all'attivo una partnership con Just Eat UK per sostituire i comuni packaging delle salse dei cibi d’asporto con le "bombette" Oohla. Non solo: quest'anno, Notpla lancerà dei nuovi contenitori da cibo realizzati interamente con le alghe che compariranno nelle buste trasportate dal colosso del delivery.
Un'altra proposta interessante arriva dall'Indonesia, uno dei Paesi che producono più plastica al mondo, e si fonda anch’essa sull’impiego di alghe e derivati vegetali. Fiore all'occhiello di Evoware, startup di Jakarta che ha deciso di battagliare contro uno dei prodotti in plastica più inquinanti, i bicchieri, è proprio un prodotto che si candida a diventare il suo sostituto ideale.
Si chiama Ello Jello ed è un bicchiere realizzato con alghe marine completamente biodegradabile e naturale, solubile in acqua calda, che può essere mangiato una volta terminata la bevanda contenuta al suo interno. Un bicchiere che non fa bene solo all’ambiente, ma anche al corpo, essendo ricco di fibre, minerali e vitamine. La sua durata è di sette giorni in frigorifero, che diventano tre se il prodotto rimane a temperatura ambiente.
I bicchieri Ello Jello sono disponibili in quattro gusti - litchi, arancia, tè verde e sapore originale - che mantengono però inalterato il sapore della bevanda contenuta. Oltre ai bicchieri biodegradabili e commestibili, l’azienda produce anche confezioni per alimenti – anch’esse commestibili – e bustine monouso per il caffè istantaneo e condimenti alimentari.
L'idea di utilizzare le alghe, come dichiarato a diverse testate internazionali dal fondatore dell'azienda, deriva proprio dall'abbondanza di questi organismi acquatici nell'area della capitale indonesiana, i cui produttori versano spesso in condizioni di miseria. Avviare un business in questa direzione potrebbe risollevare le loro condizioni.
Oltre ai bicchieri, un altro degli agenti che alimentano in maggior misura l’inquinamento da plastica sono le cannucce, responsabili di enormi danni agli ecosistemi marini e agli animali che vi abitano, ma non solo. La società newyorkese Loliware, che nel 2015 ha lanciato una proposta simile a quella indonesiana, ha ideato una cannuccia a base di alghe che sostituisce la controparte in plastica monouso, è carbon-free, e ha un'impronta ecologica ancora più ridotta delle più diffuse cannucce in carta o bioplastica.
Una cannuccia - la prima - che non è solo ecologica, ma anche commestibile. Ed è, in un certo senso, “inclusiva” (dal punto di vista alimentare): oltre ad essere plastic-free al 100%, la cannuccia di Loliware è infatti senza glutine, senza zucchero, senza OGM e può essere mangiata anche da soggetti celiaci, iperglicemici o diabetici.
Sulla durata, l’azienda promette una resistenza analoga a quella delle cannucce tradizionali: 24 ore se utilizzata per bere una bevanda, 24 mesi come durata massima in generale.
I ricercatori dell’Empa, il laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca della Svizzera, hanno pensato a una soluzione ancora più promettente delle precedenti e con una funzione diversa: un rivestimento protettivo per frutta e verdura del tutto ecologico. L’obiettivo è duplice: non solo quello di ridurre l’utilizzo di plastica, ma anche combattere un'altra piaga dell’era contemporanea, quella dello spreco di cibo.
Il materiale di cui si compone questa nuova membrana è la sansa, ovvero una miscela di residui vegetali come noccioli, polpa e buccia di frutta e verdura, che viene trasformata in cellulosa microfibrillata e può essere mangiata.
Questa invenzione affonda le radici in uno studio preliminare iniziato nel 2019 che ha portato a esiti promettenti: l’involucro ha dimostrato di riuscire a preservare una banana per oltre sette giorni rispetto alla sua normale durata di conservazione. Non è ancora chiaro se lo strato di cellulosa verrà spruzzato sul frutto o sarà steso per immersione, quel che è certo è che potrà essere mangiato senza che il sapore venga alterato, ma anzi apportando una dose extra di antiossidanti e vitamine.
La fase di sperimentazione della membrana dell'Empa proseguirà altri due anni con l’appoggio dell’Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione e di colossi della distribuzione alimentare come Lidl. L’intento è infatti quello di immettere questa tecnologia nei negozi Lidl della Svizzera (e in futuro anche di altri Paesi) per arrivare a sostituire la totalità degli imballaggi in plastica.
La plastica nei prodotti mono uso di solito non è riciclabile. Il PET e il PVC d'accordo, ma le pellicole o i le posate di plastica o altri oggetti di solito no.
"plastica monouso" vuol dire non compostabile e non biodegradabile. il pet e' riciclabile, il pvc lo e', come molte altre plastiche. il "monouso" si riferisce al prodotto, non al materiale, quindi puo' e DEVE essere riciclato.
grandissime abilità di profiling ahahahah
La plastica mono uso non è riciclabile. A prescidere da dove la butti. La plastica riciclabile è riciclabile e quella importa dove va a finire, ma quella non riciclabile viene solo spostata, se la bruci l'hai solo ridotta, ma la polvere inquinante ce l'hai ancora.
Beh, quelle continuano ad esserci perché sono necessarie a garantire l'igiene delle cannucce. Sembra un controsenso, lo so, ma come ovviare, altrimenti?
Io vorrei liberarmi delle confezioni di plastica attorno alle cannucce. Per cosa le hanno fatte di carta se poi la plastica rimane
A me fa ridere l'ipocrisia delle cannucce di carta, la loro confezione è in plastica...
Wow, sei riuscito a tirargli fuori un identikit da neanche una riga di commento
beh insomma, guarda che la quantità di plastica utilizzata per imballare una bambola di marca è davvero improponibile. Le cannucce saranno tante ma hanno una funzione utile, l'imballo dei giocattoli così eccessivo a che serve ? Plastica spessa e almeno una decina di elastici di gomma (o filo di ferro plastificato) tra l'altro difficili da smaltire correttamente perchè per separare la plastica dal cartone è difficilissimo tanta la quantità di collante che ci mettono per unire i materiali. Verissimo sui rutti, sono divertentissimi, ma sinceramente bere in quel modo ti cambia pure il gusto
se le bottiglie di plastica rispettano quanto regolamentato per quanto riguarda i materiali che vanno a contatto con gli alimenti mi sembra assurdo che riutilizzare domesticamente 2 o 3 volte una bottiglia di plastica possa creare chissà quali problemi alla salute. Cioè finchè è piena di coca cola va bene poi se la riuso per l'acqua diventa più nociva ? Ma dai....
una volta, quando eravamo poveri e scemi, l'acqua te la vendeva l'omino col camion: passava da casa tua, ti dava l'acqua e ti ritirava i vuoti. poi siamo passati ad essere ricchi e scemi, e compriamo l'acqua in bottiglie di plastica.
adesso, che non siamo piu' poveri, ma molto piu' scemi, dovremmo usare l'acqua di rubinetto trattata con l'osmosi. io faccio cosi' da 25 anni almeno, uso caraffe che hanno 10 anni e, incidenti a parte, non hanno una durata prestabilita, non muovo avanti e indietro camion, e bevo acqua di buon sapore e qualita'.
non e' proprio cosi'. quando viene ricilata in parte viene prodotta altra plastica "nobile", mentre il restante si usa per produzione del tipo "peluria per tappetini dell'auto", imballaggi di basso pregio e roba simile. tutto quello che non si ricicla si puo' incenerire, e gli inceneritori moderni inquinano molto meno che nel passato, quindi Marco Coletti ha ragione: se tutti facessero la loro parte, ci sarebbe meno inquinamento.
se parli di roba che arriva tramite e-shop, hai ragione, ma quei packaging li fanno per l'uso in negozi fisici, dove si deve pensare anche al rendere difficile la vita al taccheggiatore.
Però confronta il numero di bambole vendute contro quelle delle cannucce. Alla fine, l'aria ingurgitata, esce con un potente e sonoro suono post alimento!
La carta una volta era un problema proprio perché non esistevano né riciclo né foreste (con alberi a crescita rapida) create ad hoc per questo compito, ora il problema si è ridimensionato parecchio.
La plastica è imbattibile per certi aspetti solo perché alle alternative si è puntato solo recentemente (un esempio banalissimo: per decenni abbiamo utilizzato cucchiaini in plastica per il caffè in ufficio... È la soluzione migliore? Assolutamente no, i cucchiaini in bambù sono estremamente migliori. Per decenni abbiamo usato le cannucce di plastica. È la soluzione migliore? Ora che esistono le cannucce create partendo dalle alghe direi non più, o almeno quando saranno prodotte in abbondanza). Per stipare prodotti chimici invece le corrette tipologie di plastica sono ancora insostituibili, ma dove si può eliminare perché non farlo?
PS: Il PET sulla carta è riciclabile all'infinito ma nella realtà non è proprio proprio così (pensa ad esempio a quando butti la bottiglietta nei cestini in strada, o quando gli impianti non la leggono correttamente destinandola all'inceneritore, o quando è unito ad altri materiali e quindi non più separabile, o in quei paesi dove non eseguono correttamente il riciclo, eccetera)
Ok, ma essendoci quelli ricavati dalle alghe il problema nemmeno si pone più
Lo so, era solo per dire che non è un dramma sostituire i piatti di plastica con quelli di ceramica.
Il problema é proprio quello siccome non é roba da mangiare ed é solo questione di quantità immaginati te che colture sostenibili possano essere, tra l'altro devono soddisfare una richiesta sempre crescente. Mi ricordo da bambino quando venivamo tartassati sul non consumare la carta, il disboscamento e blablabla, oggi vogliono tutto di carta, il bicchiere del caffe lo fanno di carta (rivestita di una paraffina per renderlo impermeabile) i piatti idem ecc ecc.... É vero che col disboscamento la carta centra ben poco ( si coltivano alberi a rapida crescita appositamente solo per produrre carta) però spesso la realtà é nel mezzo. Santificare il biodegradabile ( meglio dire il bio compostabile visto che anche i sacchetti di plastica che per legge stavamo usando prima erano biodegradabile) e demonizzare la plastica é sbagliato. Ci stiamo complicando la vita, per certe cose la plastica é imbattibile e ripeto basta riciclarla.
Hai dimenticato di ricordare che la terra è piatta ma non ce lo diconooo11!1!uno!
L'importante è che siano 5G free!11!!1!!!
c'è una netta differenza tra parlare di qualcosa argomentolando e "tu sei brutto e cattivo" senza argomentare nel merito. ogni nuova invenzione va giustificata in qualche modo e ben venga il progresso, ma spacciare ogni volta per rivoluzione qualcosa per poi puntualmente scoprire (anni dopo) che già si sapeva che sarebbe stato un disastro (vedi plastica) lo trovo poco intelligente. ormai il Green è diventato marketing, le vere rivoluzioni ancora devono arrivare, come l'auto elettrica ad oggi non conviene molto alle tasche (se ti fai i conti tra maggior costo di auto elettrica, costo batteria, caro energia e il doverla buttare dopo 10 anni) ma anche lato tutela del pianeta avendo maggior necessità di litio che è risaputo non essere poi così green nell'estrazione e a fine vita per lo smaltimento.
Bè possibile, alla radice c'è sempre il solito problema, siamo troppi e non viviamo come gli animali. Siccome parlare di questo è vietato, ci si inventa delle pezze che durino per un tempo decentemente lungo e che possibilmente facciano girare l'economia.
Per forza, se gli dici "reciclate" anziché "riciclate" quelli, che manco sono italiani, non capiscono
Ecco, l'agricoltura intensiva già mi piace meno (ok che tanto non bisogna mangiarseli, ma i danni all'ambiente li fa comunque)
"La bottiglia di vetro dell'acqua la si riutilizza?"
Se non sai una cosa, non insistere. O ti fidi di chi ne sa di più, o ti fai un percorso di studi adeguato. Spiegare su un post di discuss l'intero fenomeno della cessione non è possibile e non è nemmeno detto che qualcuno voglia farti una lezione gratuita.
"favorita dai sentimenti nazi-green dei fan di Greta." ... io continuo a bloccare gli 1d1oti, ma questi si riproducono come funghi. Accaddì è un monnezzaio insalvabile.
Noto con dispiacere che anche il benaltrismo di bassa lega si sta evolvendo in forme di banalità più complesse ma altrettanto inutili.
Si, vero, da un episodio contestualizzato a nostro piacimento traiamo una conclusione arbitraria e la esprimiamo come certezza. Così, perchè l'immagine che voglio dare di me è di quello "inteligente e controcorrente" e contro quella cultura "green" che va di moda.
Poi il risultato è certamente un altro, ma il benaltrista moderno ha un CI basso, poca cultura ed empatia bassa, quindi non se ne accorge.
avrai 25 anni e probabilmente studi ancora, fuori sede... comunque sulla plastica non ci mangerei lo stesso
o il principe di Bellair
Diciamo che c'è uno "spreco" di acqua ma è nell'ordine di 2 litri per ogni litro di acqua. In media. Credo che i 6 litri sia un falso mito.
nel mio condomio quasi tutti la reciclano , tranne due famiglie straniere che nonostante gli sia stato spiegato piu volte non ci riescono..
esatto. ho preso 12 bottiglie di vetro e vado a prendere l'acqua alle casette, oltre a risparmiare kg di plastica, si risparmiano anche soldini...
Si ma piano, il fatto che sia un materiale con buone caratteristiche funzionali non vuol dire che non abbia altri difetti. E se a lungo andare i difetti diventano un problema più grosso dei pregi è meglio ripiegare. Anche i gas CFC erano "ottimi", poi abbiamo scoperto che distruggevano la fascia di ozono, e giustamente li abbiamo banditi.
Sempre usato piatti di ceramica alle feste e alle grigliate.
Non hai un lavandino e una spugna per lavare i piatti?
Si può intendere da asporto, ma sono in plastica anche nei tavolini perchè ti permette di continuare camminando. La parte abbandonata può essere anche più che in foto a sinistra e non costano poco! https://uploads.disquscdn.c...
Concordo. Il packaging è qualcosa di abominevole. Quando vado a far la spesa una volta la settimana,mi ritrovo un bidone pieno di plastica di ogni tipo, spesso inutile ai fini del confezionamento ed esagerata in quantità.
Sì, l'ho valutato. Ma ho anche calcolato che faccio prima a tirare giù un paio di sane imprecazioni, nel mentre cerco di introdurre la cannuccia nel brick. Che poi la questione riguarda solo il the (avrei dovuto specificarlo), perché per i succhi di frutta sono disponibili già da decenni i contenitori in vetro. Stappi e via.
Il contenuto dei succhi Valfrutta, quelli che utilizza mio figlio per la maggiore, giacché presenti all'interno delle confezioni per merenda "all inclusive" che pesco nei supermercati, è più che accettabile. E quelle merende si alternano a tante altre tipologie; per fortuna non esistono solo quelle.
Be io lavoro in produzione ma il granulo ovviamente arriva gia fatto perché lo possono produrre solo poche multinazionali non può uno mettersi a produrlo solo perché vuole é un mercato bloccato e serve l'autorizzazione e la certificazione per produrlo. Non sono chiacchiere da bar ma del rappresentante che vende il materiale o del mio capo nel settore da 40 anni. Vuoi sapere di più? Servirebbe un inchiesta di report o simili... Nella pulitissima svizzera usano ancora i sacchetti di plastica ma non li buttano nei fiumi o noi boschi.... Biodegradabile non vuol dire non inquinante. Ripeto la plastica é un gran materiale basta riciclarlo. Qui vengono clienti a comprare sacchetti di plastica per poter buttare la spazzatura nel bidoncino di casa e su chiedono il senso di tutto ciò, una volta potevano usare la borsa che avevano usato per la spesa del supermercato... Ma materia prima per produrre mater b costa il doppio di quella per produrre plastica... Tu pensi che sia prodotto da agricoltura sostenibile? No agricoltura intensiva nelle zone disagiate del mondo. Il caro pulito mater b
quindi mi stai dicendo che una bottiglia di cocacola prodotta oggi e che scade tra 1 anno, se viene venduta dopo 9 mesi e consumata a 1 mese dalla scadenza ha rilasciato, ipotizziamo, il 10% di microplastiche. Dal momento che te la sei tracannata tutta e la risciaqui riempiendola ad esempio di acqua, comincia però a rilasciare il 30% di microplastiche.
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